Nel riassunto viene affrontato il tema dell'arte contemporanea, i nuovi allestimenti postmoderni, i nuovi musei e le nuove forme d'arte.Come esempio di queste nuove forme d'arte viene descritta l'sposizione Cream di Gilda Gilliam. NAccanto a questi argomenti vengono trattate anche le implicazioni socio politiche all'arte e la nuova critica che nasce intorno q uesto sitema. Infine l'appropriazione dell'estetica da parte dell'arte e il passagio quindi dal saloon alla cura cretaiva delle esposizioni artistiche.
La cura critica
di Alessia Muliere
Nel riassunto viene affrontato il tema dell'arte contemporanea, i nuovi
allestimenti postmoderni, i nuovi musei e le nuove forme d'arte.Come esempio
di queste nuove forme d'arte viene descritta l'sposizione Cream di Gilda
Gilliam. NAccanto a questi argomenti vengono trattate anche le implicazioni
socio politiche all'arte e la nuova critica che nasce intorno q uesto sitema. Infine
l'appropriazione dell'estetica da parte dell'arte e il passagio quindi dal saloon
alla cura cretaiva delle esposizioni artistiche.
Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
Facoltà: Scienze Umanistiche
Titolo del libro: Manuale del curator-Teoria e pratica della cura
critica
Autore del libro: Domenico Scudero1. Gli anni di Documenta, 1964
L'arte è ciò che fanno gli artisti è il motto della Documenta 3 inaugurata nel 1964 simultaneamente
all'esplosione del fenomeno internazionale della Pop Art. Tuttavia questa Documenta sotto la direzione di
Werner Haftmann si ricorda per il tentativo di ipotizzare la superiorità del primo modernismo sul contesto
contemporaneo e viene centrata sul percorso della vecchia generazione di artisti. Altra caratteristica di
questa edizione è quella di aver sostenuto un'idea di arte fondata sull'individualismo in un allestimento che
non contemplava la possibile relazione fra i differenti lavori. Implicito era anche il pensiero di un'arte
sganciata dai teoremi stilistici e dalle scuole generiche, un assunto che ingloba in sé la certezza di
"rappresentare" attraverso le grandi esposizioni un'idea storicistica dell'arte contemporanea. Altra importante
notazione, in questa visione esposta da Documenta 3 è quella di imporre attraverso il percorso curatoriale un
punto di vista privilegiato e spesso chiuso alle nuove emergenze che invece venivano espresse proprio in
quella Biennale di cui si voleva essere antagonisti. Il problema posto da Documenta 3 in qualche misura
giustifica la sua importanza storica: in essa infatti si sottolinea forse in misura clamorosa come il pensiero
curatoriale possa deviare dal percorso "reale" della storia sino a produrre una prospettiva totalmente
sganciata dal possibile ruolo di testimoniare, con le dovute impostazioni individuali, un pensiero complesso
sulla storia del presente. Un'altra specifica realizzazione di Documenta 3 è quella di aver prodotto degli
allestimenti speciali e ad hoc per i lavori esposti. Ideati da Arnold Bode gli ambienti di Documenta 3
privilegiavano l'impatto con l'ambiente circostante. Anche quando venivano realizzati degli ambienti chiusi
si cercava di far filtrare la luce in maniera naturale piuttosto che non artificialmente. Pannelli e strutture
divisorie per delimitare i percorsi individuali, che segnano un allestimento appunto fondato sul singolo
lavoro, hanno mantenuto questo carattere aereo e non invasivo.
Marcel Broodthaers: l'opera museo Gli "eventi evocativi" della Concptual Art Dan Graham, Homes for
America, 1966-1967 (cfr.D.S. Sei punti diversi dell'itinerario concettuale, in "Analysis", Cat. mostra galleria
Paolo Vitolo, Roma 1991) Realizzate nel 1965 ed esposte durante l'esposizione Project Art presso il Finch
College nel 1966.
Nel 1966 Homes for America viene "esposto" sulla rivista Arts Magazine.
Robet Barry, Inert Gas Serie, 1966
M.B.,Le Corbeau et le Renard, 1968
Douglas Huebler, 42° parallel, 1968.
Negli anni Sessanta si realizzano molti lavori artistici che hanno come tema centrale quello della
usufruibillità dell'arte. L'idea del Museo di Broodthaers è quasi paradigmatica; ciò di cui si discute è
sostanzialmente il ruolo delle esposizioni d'arte e le metodiche di realizzazione. La tradizione dei Salon e
delle mostre a cura degli artisti ritrova una propria continuità ed un notevole successo di pubblico soprattutto
negli anni Sessanta/Settanta, in particolar modo per le mostre di Land Art, Arte Ambiente, Performance,
Conceptual Art, Arte Povera.
Alessia Muliere Sezione Appunti
La cura critica 2. Documenta 4, l'arte a servizio della politica
Apertasi all'insegna della contestazione - gruppi di manifestanti con bandiere rosse impediscono lo
svolgimento della presentazione - Documenta 4 è la dibattuta ipotesi di un'arte al servizio della politica, ma
viene ad essere annichilita dalle strutture burocratiche alla ricerca del consenso democratico, che di fatto
parcellizza l'azione di giudizio sospesa in alcuni casi per ostruzionismo palese da varie parti in causa. Ogni
forma di retrospettiva viene ad essere cancellata e Documenta si presenta come la più giovane rassegna mai
realizzata. L'immagine di questa Documenta è sicuramente determinante, ma propone anche una
differenziazione fra i diversi ambiti qui raccolti dall'Arte Pop agli eventi installativi di matrice Minimal o
Land Art, sino alle sale ddalla concezione tradizionale. Allestimento della mostra When Attitudes Become
Form, Berna Kunsthalle 1969, mostra curata da Harald Szeemann definisce un nuovo modo di rapportarsi
con l'opera d'arte. Sino a quel momento l'opera d'arte era stata giudicata in base alle sue relazioni formali,
con When attitudes become form si manifestava per la prima volta ed in maniera autorevolmente definita
che l'origine della forma poteva essere il risultato specifico di un atteggiamento dell'individuo nei confronti
della realtà. Ne consegue una proposta dal taglio estetico molto compatto in cui ogni referente individuale
viene coordinato plasticamente dall'opera curatoriale che gestisce gli spazi e decide gli abbinamenti. Questa
metodica caratoriale ha avuto un grande seguito nel contesto dell'arte contemporanea.
Conceptual Curating
Lucy Lippard cura 550,087 al Seattle Museum, siglando la nascita della Conceptual Art
Nel 1970 Donald Karshan cura Conceptual Art and Conceptual Aspects presso il Cultural Center di New
York.
A queste si aggiunge 5-31 January curata da Seth Siegelaub; questa mostra in cui l'oggetto principale è il
catalogo proponeva l'idea di una mostra planetaria e si situava fisicamente in un piccolissimo ufficio
modestamente arredato, usato per l'occasione.
Allestimento curatoriale presso le sale della Tate Modern Gallery, Londra, organizzata secondo svolgimenti
tematici.
When attitudes become forms ha influenzato fortemente anche l'organizzazione interna degli allestimenti
museali, come evidenziato dallo svolgimento tematico attraverso cui esporre secondo un processo di affinità
e non cronologico. Questo attteggiamento ha fatto parlare di "approccio prosessuale", ovvero un'azione di
programmazione svolta attraverso un metodo empirico di analisi assunto come referente.
Discorso di Marcel Broodthaers per l'inaugurazione del Museé d'Art Moderne Départment des Aigles,
Section XIX siècle. 1968
Museé d'Art Moderne Départment des Aigles, Section XIX siècle. 1969
L'opera- museo di Broodthaers finisce con la serie "faillite".
Alessia Muliere Sezione Appunti
La cura critica 3. Documenta 5 e il concetto di realtà
Documenta 5 nel 1972 segna l'ascesa irrevocabile del curatore quale garante e ideatore non solo della lista
degli inviti ma anche della esposizione delle opere. A guidare questa transazione è Harald Szeemann, già
direttore della Kunsthalle Berna e free-lance curator. Documenta 5 focalizzata sul concetto di realtà fu anche
la prima mostra in cui i generi artistici venivano ad essere parificati dal tema che aveva come scopo quello
di dare indicazioni concrete sulla identità del presente attraverso le relazioni fra immagine e realtà.
La mostra prevedeva inoltre di dare un grande spazio alle performace ed alle nuove tecnologie presenti
allora nel sistema dell'arte. Josef Beuys espone il suo ufficio "Organizzazione di democrazia diretta
attraverso il plebiscito". Fra le mostre curate in quegli anni si ricorda Contemporanea, di Achille Bonito
Oliva nei garage di Villa Borghese nel 1973, Skulptur. Project di Kasper König a Munster nel 1977, mostra
realizzata interamente all'aperto e nelle strade della città tedesca; nel 1986 Jan Hoet realizza a Ghent nel
Belgio una mostra dal titolo Chambres d'Amis, in cui gli artisti erano chiamati a realizzare le opere presso
abitazioni private. Nel 1977 la formula del tema coordinato attraverso cui realizzare l'esposizione viene
ripresa dal nuovo curatore Manfred Schneckenburge che realizza una mostra focalizzata sui temi dell'arte e
la società dei mass-media nella convinzione di un'arte intesa come area indipendete nel campo delle ricerche
all'interno del sistema sociale. La scaletta espositiva viene organizzata attraverso tra grandi filoni tematici-
tecnici, l'arte e la fotografia, l'arte e il video , l'arte ed il film, nella ipotesi di un analisi dei contenuti
piuttosto che non nelle pratiche tecniche. Espongono tra gli altri Ulrike Rosenbach "Herkules-Herakles-King
Kong" (1976) e Bill Viola "He Weeps for You" (1976). La prima sezione Aperto per giovani artisti viene
ideata da Achille Bonito Oliva e Harald Szeemann ai Magazzini del Sale, nell'ambito della 39° Esposizio ne
d'Arte diretta da Luigi Carluccio. Documenta ha delineato un percorso in cui viene a trovarsi protagonista il
curatore; Documenta ha inoltre responsabilizzato questo ruolo permettendone una visione creativa senza
però compromettere la fruizione complessiva della mostra istituzionale e d'attualità.
Alessia Muliere Sezione Appunti
La cura critica 4. Rudi Fuchs e la Documenta
La cura individualista
Rudi Fuchs, contraddicendo le ipotesi conclamate nelle recedenti due edizioni, ma attraverso un sistema
teoretico concettuale, nel 1982 realizza una Documenta volontariamente privata di tematiche centrali ed in
cui le opere venivano ad essere chiamate a rappresentare soltanto esse stesse. Tuttavia questa forse più altre
edizioni risulta essere direzionata sull'ipotesi di una installazione musealizzata, ovvero di una mostra
estemporanea che avesse già in sé il carattere specifico e forte del museo dalla cui cultura Rudi Fuchs
proviene. Questa edizione segna inoltre il ritorno preponderante della pittura, della scultura e di tutti i generi
classici dell'arte contemporanea momentanenamente quasi del tutto assenti nelle due precedenti edizioni. Il
1982 sarà comunque ricordato per la splendida opera realizzata da Josef Beuys "7000 querce" e "7000 massi
di basalto"; a ciascun masso corrispondeva una quercia da piantare nello spazio esterno, e quest'opera, forse
più di tutte, segna e distingue ogni anno di più, con la crescita di questa inquietante e folta foresta, l'identità
di Kassel. L'ultimo albero è stato poi piantato nel 1987, pochi mesi dopo la morte di Josef Beuys. Se
Documenta 5 era stata l'apoteosi dell'ipotesi processuale dell'azione curatoriale Documenta 7 dà origine alla
serie degli allestimenti postmoderni ed alle grandi mostre incentrate sul protagonismo degli artisti invitati.
Dal senso cooperativistico ed empirico si passa ad una visione incentrata sul profilo individuale degli artisti
proponendo una visuale complessa in cui interagiscono differenti prospettive e differenti ambientazioni.
Alessia Muliere Sezione Appunti
La cura critica 5. La mostra come disciplina nelle istituzioni museali
Nascono in questi anni le prime sinergie artistiche votate al controllo delle istituzioni museali. Artisti e
curatori concordano nel praticare strategie espositive in cui l'evento viene inteso come "luogo aperto" in cui
praticare una disciplina, anche detta dell'arte, ma non solo. Si iniziano in chiave critica i percorsi psichici
d'individualismo interpretativo e percettivo, e si individuano i primi stilemi occasionali di schemi espositivi.
Cfr. Germano Celant, Inespressionismo, Oltre il contemporaneo, Costa & Noland 1988, Achille Bonito
oliva, La transavanguardia, Cfr. D.S. "Bibliografia" in Avanguardia nel Presente, cit. Mostre: Les
Immaterieaux, Centre Georges Pompidou, Paris 1985; Magiciens de la Terre, Centre Georges Pompidou,
Paris 1989. Una delle mostre più complicate degli anni Ottanta è Magiciens de la Terre; la qualità del suo
territorio d'appartenenza, volutamente dislocato, ne fanno uno dei primi grandi miti di compartecipzione
regionalistica nel contesto cosmopolita. Dopo questa mostra il processo di integrazione dele ricerche
artistiche internazionali si ramifica ulteriormente e sin dalla fine degli anni Ottanta si avverte l'improvvisa
ondata di nuove identità culturali. Arte e scienza, catalogo della Biennale del 1986.
Alessia Muliere Sezione Appunti
La cura critica 6. Maurizio Calvesi, il ritorno all'ordine della Biennale
Se Aperto era nato per correggere e svecchiare l'organismo della Biennale sotto i colpi della concorrenza di
Documenta, la Biennale del 1986 curata da Maurizio Calvesi segna un ritorno all'ordine e la radicalizzazione
delle istanze curatoriali in ambito storiografico. Il progetto di Arte e Scienza era infatti centrato sui rapporti
dell'arte con le ricerche contemporanee, ma con un taglio scientifico tale da risultare eccessivo per l'arte,
rimasta quasi in secondo piano. Rispetto alle precedenti Biennali si assiste ad una serie notevole di piccole
mostre con opere di artisti già storicizzati, mentre per il contemporaneo, oltre alle tendenze alchemiche e
citazioniste di un'arte pittorica colta e raffinata, iperpostmodernista, sono esposte in maniera esplicativa e
tematica le ultime ricerche nel campo del restauro, della catalogazione, quasi come un convegno altamente
scientifico. La grande presenza di archivi, tavole e pannelli caratterizza questa biennale all'insegna della
scienza. Solo pochi i lavori dedicati al contemporaneo.
Uno degli studi sui rilevamenti di stato esposti alla Biennale del 1986 Solo negli anni Novanta la Biennale
sembra riacquistare peso internazionale, soprattutto con la nuova vitalità del padiglione Aperto realizzato
alle Corderie dell'Arsenale. Già alla fine degli anni Ottanta si è sempre più affermata la fisionomia storico-
critica del curatore free-lance, ed a questi autori dobbiamo forse le idee maggiormente incisive per la storia
degli ultimi anni.
Anche Documenta, come quasi tutte le altre grandi manifestazini nate un po' ovunque, sempre sul modello
della Biennale e di Kassel, soffre il suo pachidermismo, la sua difficoltà a divenire oggetto di conoscenza.
Diversamente da queste grandi rassegne invece il contesto dei piccoli e medi Musei internazionali e alcune
importanti gallerie segnano con interessanti novità il corso delle percezione espositiva. Documenta 8 viene
realizzata in un momento in cui la forti tendenze espressive ancora in atto cominciano a lasciare spazio ad
una forte visibilità della tecnologia; unitamente a questa visione ipertecnologica Documenta 8 misurava il
distacco dell'uomo contemporaneo dalle sue recenti utopie politiche. Viene esposto l'ultimo lavoro di Beuys
che era deceduto l'anno precedente. La realizzazione di ambienti dislocati e la combinazione di arte e design
sono ulteriori caratteristiche di questa Documenta.
Alessia Muliere Sezione Appunti
La cura critica